(Foto di Natálie Šteyerová da Pixabay

Testo tratto dal sito: Psiconline

 

Le cause

“Quando ci si chiede perché  le persone possono ricorrere all’autolesionismo, i motivi possono essere diversi tra loro. Tagliarsi, procurarsi bruciature o altro, è:

  • una modalità difensiva che il soggetto utilizza per sfuggire ai propri sentimenti
  • far fronte a fattori di vita stressanti
  • esprimere il dolore
  • punire se stessi
  • sentirsi euforico

Più nel dettaglio, con il termine autolesionismo si fa riferimento ad un’inflizione intenzionale volta a danneggiare il proprio corpo attraverso attività come il tagliarsi, bruciarsi e altre forme di lesioni […]

La maggior parte delle persone che si mutilano adottano tale atteggiamento come una modalità per regolare il proprio umore. Avvertono una profonda motivazione legata al bisogno di distrarsi da un turbamento interiore. O allo scopo di alleviare l’ansia per la propria incapacità ad esprimere emozioni intense […]

Per alcune persone, praticare una tantum l’autolesionismo è solo una modalità reattiva ad una grave crisi emotiva. Per altri invece è un problema a lungo termine. La gente può continuare ad auto-lesionarsi perché continua a soffrire degli stessi problemi. O possono smettere per un determinato periodo e riprendere tale attività quando ri-subentra una grave crisi emotiva.

Generalmente si ritiene che l’autolesionismo non sia presenta nei paesi non occidentali, suggerendo così che sia una sindrome culturale. Alcuni medici stranieri spesso affermano di non aver mai avuto un caso di autolesionismo prima di lavorare nel Regno Unito […]

Alla luce di questa differenziazione culturale, è plausibile ipotizzare sia che determinati ambienti sociali siano in grado di predisporre, in misura maggiore o minore, in soggetti più vulnerabili, atti auto-lesionistici, e sia che, in alcune culture, tale atteggiamento sia sotto-stimato non divenendo così oggetto di attenzione da parte della clinica.

Per l’articolo completo clicca sul sito: Psiconline

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