(Foto di cherylt23 da Pixabay)

Testo tratto dal sito: Guida Psicologi

 

Dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia.

“DSA: cosa sono e come affrontarli precocemente? I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono dislessia, discalculia, disortografia e disgrafia.

  • Dislessia, ovvero la difficoltà nella lettura che risulta lenta e con errori di decodifica
  • Discalculia, ovvero la difficoltà nel fare i calcoli con i numeri e comprendere concetti matematici
  • Disortografia, ovvero la difficoltà nello scrivere in maniera corretta e senza errori dal punto di vista ortografico
  • Disgrafia, ovvero la difficoltà nell’abilità motoria della scrittura

I DSA possono presentarsi singolarmente oppure in associazione nel medesimo bambino ostacolando l’acquisizione delle informazioni e l’apprendimento scolastico.

Si riescono però a intuire già dalla Scuola dell’Infanzia e diagnosticare con certezza fin dai primi anni della Scuola Primaria.

Possibili indicatori nella scuola dell’infanzia

  • Possibili difficoltà di linguaggio
  • Sequenzialità del discorso
  • Pronunciare parole multi-sillabiche
  • Problemi con il recupero delle parole Possibili difficoltà uditive
  • Difficoltà nel cogliere parole in rima
  • Nel battere un ritmo con le mani
  • Difficoltà connesse con la discriminazione uditiva […]

Si possono identificare queste difficoltà da tenere presenti, quindi, in una fase precoce dello sviluppo cognitivo del bambino e in continua proliferazione neurale e per questo fondamentale per poter intervenire con un percorso di potenziamento che punti alla costruzione di abilità mentali indispensabili. Lavorare con il bambino in una fase evolutiva in cui è predisposto a specifici apprendimenti significa sia evitare il rischio del consolidamento degli errori e delle difficoltà, sia riuscire meglio a far fronte all’attività di studio e all’impegno scolastico, che a partire dalla classe terza primaria saranno superiori [..]

Il rischio che spesso corrono i ragazzi con DSA, se non adeguatamente supportati, è di avere uno scarso interesse, proprio per la tanta fatica che fanno, verso tutto ciò che ha a che fare con la scuola, lo studio, la lettura, la matematica o la scrittura, nonché verso la comprensione del testo, il ragionamento, fino talvolta a compromettere dei buoni rapporti con gli insegnanti o i compagni.”

Per l’articolo completo clicca:  Guida Psicologi

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