Foto di Avi Chomotovski da Pixabay

Testo tratto dal sito: State of Mind

“A partire dall’adolescenza, le donne hanno il doppio delle probabilità di sviluppare la depressione rispetto agli uomini. Vi sono diversi studi che evidenziano il ruolo importante degli ormoni (estrogeno, progestinico e testosterone) nel rischio di sviluppare la depressione, oltre ai fattori psicosociali e ambientali.

I contraccettivi orali (OC) contengono forme sintetiche di estrogeni e/o progestinici. La loro funzione è quella di sopprimere la produzione endogena di estrogeni, progestinici e testosterone, di conseguenza gli OC possono alterare la vulnerabilità di una donna alla depressione. I cambiamenti indotti dall’assunzione degli OC possono essere particolarmente pronunciati durante l’adolescenza, periodo caratterizzato da un intenso sviluppo sociale, cognitivo, riproduttivo e fisiologico […]

 

Contraccettivi orali e depressione: quando l’assunzione avviene in adolescenza

Un nuovo studio, condotto dalla University of British Columbia e pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry, ha indagato l’associazione tra l’uso dei contraccettivi orali nelle adolescenti e lo sviluppo della depressione in età adulta […]

Dai risultati dello studio emerge che: le donne che hanno fatto uso di contraccettivi orali in adolescenza erano 1,7 volte più inclini a sviluppare un Disturbo Depressivo Maggiore da adulte rispetto alle donne che non avevano mai fatto uso di contraccettivi o rispetto alle donne che avevano fatto uso di contraccettivi per la prima volta in età adulta.

Concludendo, dallo studio emerge un’associazione a lungo termine tra l’uso dei contraccettivi orali da parte delle ragazze adolescenti e il rischio di sviluppare depressione in età adulta, indipendentemente dall’uso attuale dei contraccettivi. Per questo è importante sottolineare che l’adolescenza è un periodo sensibile durante il quale l’assunzione di contraccettivi orali potrebbe aumentare il rischio di sviluppare un Disturbo Depressivo in futuro, anche dopo anni dalla prima assunzione. “

Per l’articolo completo clicca sul sito:  State of Mind

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