Testo di Claudia Compiani per Adolescenza InForma

Due ragazzi 17enni non si sentono particolarmente adatti tantomeno adattati al mondo. Si incontrano quasi come una forzatura del caso e altrettanto forzatamente si mettono assieme. Lei, oppressa dalla finzione e dalla convenzionalità, sembra avvicinarsi a lui per combattere la noia e fuggire dalla vita familiare. Lui, incline a non provare nessuna emozione, ossessionato dal pensiero di uccidere un essere umano, dopo ripetute prede animali, di cui mantiene enumerazione, pensa subito a lei quale vittima potenziale. 

I due adolescenti si ritrovano accomunati da una profonda antisocialità, da un sentirsi soli, diversi e in qualche modo sbagliati rispetto al mondo circostante. Entrambi sono carichi di una rabbia trattenuta mista a tristezza, di un dolore soffocato, quello che sopraggiunge in seguito alla perdita di una persona amata, all’impotenza e al senso di colpa che ne conseguono e che vanno a impossessarsi di tutto il loro impianto emozionale. Lei lontana dal padre, lui dalla madre. Decidono di andare via assieme, fuori da quella città, dagli ambienti che detestano, alla ricerca del padre, che lei non vede ormai da parecchi anni e del quale conserva solamente cartoline annuali di auguri e una giacca in pelle marrone. Il cammino intrapreso quasi per gioco e per sfida, senza saperlo, diventerà l’inizio di un qualcosa che, travolgendoli, li costringerà a una fuga effettiva.

Teen Drama

The End of the F***ing World è una serie televisiva di Jonathan Entwistle, Regno Unito, 2017.

Dramma adolescenziale dai tratti grotteschi in cui aleggia la sottigliezza dell’umorismo nero – consigliato da vedere in lingua originale, anche sottotitolato, poiché mantiene il rilievo dei toni e della plasticità vocale tipici dell’adolescenza. La brevità degli episodi (20 minuti l’uno circa) scivola con un ritmo incalzante riuscendo magistralmente a concentrare e mantenere l’intensità degli avvenimenti e, con essa, lo spessore psicologico delle situazioni vissute dai due giovani. La colonna sonora accompagna e rinfresca le scene, alleggerendo la portata delle tematiche, esaltate da un velo di ironia e comicità. 

Le sfaccettature psicologiche, l’ambivalenza delle espressioni, lo scarto tra pensieri e azioni, accuratamente messo in scena mediante la voce fuori campo, caratterizzano i personaggi che, al di là delle semplici stereotipie, assumono così un taglio reale, nel quale lo spettatore riconosce qualcosa di comune.

Alyssa

Alyssa, dalla costante espressione annoiata e sprezzante, quasi disgustata da tutto ciò che vede, ostenta un’indifferenza che rivela una forte sensibilità, costringendola spesso a stendersi o a piangere di nascosto per scaricare la tensione trattenuta rispetto a ciò da cui viene colpita. Arrabbiata, schietta e spavalda, dice quello che sente sul momento, senza filtri, seppure consapevole che non coincide perfettamente con quello che pensa o con le altre pieghe e i timori del suo sentire. Il suo atteggiamento la porta a essere sempre sull’orlo di poter rovinare e far degenerare le situazioni, ma la fermezza della sua posa lascia spazio a tentennamenti e insicurezze che traspaiono attraverso la presa diretta sui suoi pensieri.

James

James, abituato a osservare la vita in disparte, a lasciare accadere le cose al di là della sua volontà, di qualsiasi entità si tratti, viene coinvolto nell’irruenza e nell’impulsiva aggressività di lei che, puntualmente, scombina le sue premeditazioni. Le prime parole con cui si definisce: uno psicopatico con scarso senso dell’umorismo. Ma passando il tempo con Alyssa, attraverso la complicità affettiva che viene sinceramente a crearsi, James inizia a provare qualcosa, a sentire la vita e un amore che non vuole rendere nullo – annullamento che rientra nei suoi meccanismi psicologici di abitudine e di difesa, messi in atto nel tempo per non provare alcunché, per non venire toccato da ciò che accade. 

L’intimità nascente tra i due, il loro imparare a prendersi, proteggersi e restarsi accanto nel fo***to mondo, li porterà a un impercettibile quanto profondo cambiamento e a sentirsi maggiormente a proprio agio sia con se stessi che con l’altro, accettandosi nelle proprie stranezze e nella propria singolarità.

teen drama

Tavola di fumetto tratta dalla Graphic Novel The End of the F***ing World (2011) dell’autore americano Charles Forsman, che ha ispirato l’omonima serie televisiva

Share This