Testo di Claudia Compiani per Adolescenza InForma

Adolescenza e sessualità

Adolescenza e sessualità, il binomio sembra calzante, ma sicuramente non così lineare. L’incontro con la sessualità non è mai semplice. Non siamo infatti esenti da problematiche, tanto più consistenti quanto più ci troviamo innanzi a qualcosa di complesso e inesplorato, che non può essere del tutto padroneggiato o facilmente condiviso, soprattutto se genera ansie, insicurezze, inibizioni, repulsioni o vergogna.

Le prime esperienze con la sessualità, in infanzia e in adolescenza, marchiano la vita psichica di ogni soggetto nella sua singolarità. 

Sex education è una serie televisiva britannica, una commedia adolescenziale distribuita nel 2019, che indaga nello specifico le esperienze sessuali dei giovani, mettendone in luce risvolti e problemi spesso sottaciuti. L’approccio alle tematiche è inizialmente leggero, ma solleva e accenna situazioni in cui il sentirsi anormali, sbagliati o senza via d’uscita può prendere inesorabilmente il sopravvento, e costituire un circuito trigger o un loop di pensieri e sentimenti tipici della vita giovanile.

Ogni personaggio incarna e svela un mondo sessuale-affettivo sfaccettato, diversificato nelle forme e nel sentire. La sessualità, polimorfa e perversa per definizione, viene messa in scena attraverso varie angolature in una lente che, a poco a poco, si allarga su profonde questioni identitarie, dinamiche familiari, legami amorosi e di amicizia. 

La narrazione dispiega alcune tra le possibili difficoltà incontrate nell’intimità con se stessi, con il proprio corpo e l’immagine del sé. I temi attraversati, durante ogni episodio, spaziano dalla masturbazione, sia maschile che femminile, orgasmo, piacere sessuale e zone erogene, con tutto la portata di fantasie e fissazioni immaginarie a essi collegate, fino a fenomeni generali tanto di natura psicologica (ansia da prestazione, confronti, isolamento e pressione sociale) quanto socio-culturale (identità di genere, orientamento sessuale, omofobia, travestitismo, bullismo e cyberbullismo, aborto). 

adolescenza e sessualità

La clinica

I 16enni Maeve e Otis entrano in affare costituendo una sorta di clinica in cui viene offerta a pagamento, per i compagni di scuola, consulenza sessuale. Capiscono immediatamente che la terapia non può essere un gioco o un affare. Occorre tecnica e sensibilità per instaurare una relazione di fiducia, a maggior ragione se si vuole predisporre l’altro a parlare sinceramente della propria sessualità. 

La sessualità incuriosisce è sulla bocca di molti giovani, masticata in ogni frase e contesto, ma è difficile esporla ed esporsi personalmente nella morsa delle difficoltà avvertite. Vivere e parlare di sessualità, al di qua delle pose, delle convenzioni o dei modelli simbolico-culturali dominanti e normalizzanti, è qualcosa di delicato, è un mettersi a nudo, sotto il proprio e l’altrui sguardo, tra le proprie e altrui mani. Confrontarsi con la propria vita libidica, inoltre, implica un discorso su Eros e le sue fantasie, sull’immaginario e i suoi ideali, destinati a sbattere addosso a una realtà che non li realizza nel modo sognato e atteso. Occorre imparare a sintonizzarsi con il proprio piacere e, per riceverlo, imparare a condividerlo.

Intima e allo stesso tempo così estranea, la sessualità ci porta fuori di noi, oltre i limiti di un pieno controllo. La sessualità attira e spaventa. È difficile parlare dei problemi e delle insicurezze ad essa relative. Pudore, imbarazzo e condizionamento sociale serrano le porte. Questa serie tv mostra che allestendo “quattro mura di fiducia senza giudizio” e una certa sensibilità di ascolto è possibile esporre la verità del proprio sentire. 

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