Foto di 愚木混株 Cdd20 da Pixabay

Si affaccia un nuovo acronimo nel panorama psicologico: FoMO, Fear of Missing Out, ovvero la paura di rimanere esclusi, sentirsi dimenticati e tagliati fuori.

La socialità

La socialità, il sentirsi parte di un gruppo e connessi con gli altri sono bisogni importanti e concorrono a promuovere il benessere psichico personale. Qualora avvengono in presenza fisica o virtuale non cambia: gli effetti, siano essi di appagamento o frustrazione, risultano altrettanto reali e intensi per le soggettività in questione. Diversi studi psicologici stanno focalizzando sempre di più l’attenzione sulle forme di esclusione sociale nell’interazione mediata dalle Tecnologie di Comunicazione, trovando un terreno fertile soprattutto nella vasta area degli adolescenti e dei giovani adulti.

Le relazioni e il bisogno di appartenenza a un gruppo vengono oggi misurate attraverso le pubblicazioni e le condivisioni sui Social Network. Questi promuovono e sostengono le funzioni psichiche di comunicazione e socializzazione. Il supporto sociale del gruppo passa attraverso il suono di una semplice vibrazione, attraverso uno schermo illuminato. Ricevere notifiche significa ottenere considerazione e accettazione, essere presenti nelle pubblicazioni e nei tag alimenta il senso di partecipazione e coinvolgimento. 

Chi non è social è immediatamente giudicato sfigato/a, outsider o, semplicemente, nessuno.

L’ossessione di rimanere connessi

Il timore di perdersi un evento, immediatamente postato, di non essere stati presenti o direttamente coinvolti può avviare una serie di meccanismi volti a ottenere o recuperare valore e considerazione allo sguardo-schermo degli altri. La FoMO è una forma di preoccupazione compulsiva che porta a cercare di rimanere il più possibile connessi per tenere controllato quello che si verifica online, quello che gli altri stanno facendo, per valutare e gratificare così il proprio grado social. Questa forma di ansia da esclusione social può diventare ossessiva, nutrita dal continuo monitoraggio delle pubblicazioni, dalla necessità di sentirsi aggiornati, in linea alle tendenze del giorno, informati e sempre partecipi su vari aspetti delle vite condivise dagli amici. 

Rimango sempre connesso, condivido e mi aggiorno per non provare ansia, per non sentire che sono da meno e che mi sto perdendo qualcosa, per non essere dimenticato e lasciato in disparte.  Alti livelli di paura d’esclusione provocano l’aumento dell’uso dei social network, tentativo questo di alleviare e diminuire l’ansia provata, ma, allo stesso tempo, si genera un loop che retroagisce negativamente sul soggetto, infatti più tengo monitorato quello che accade, più faccio confronti, e più posso incorrere a eventi o situazione in cui non sono partecipe, provando così un maggiore senso di ansia da FoMO.

La FoMO può pertanto essere indicatore di un uso problematico di Internet e alimentare comportamenti di dipendenza alla Rete e ai Social.

Per un approfondimento sul tema si confronti il seguente articolo:

https://www.stateofmind.it/2020/06/social-network-fomo/

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